TASSI MUTUO 2022 [RIALZI IMPROVVISI]

Sembrerebbe che sia iniziato un cambiamento nel mondo dei mutui o meglio nel mondo dei tassi. I tassi di interesse di questi ultimi 5/7 anni quasi prossimi allo zero se non addirittura in alcuni momenti inferiori allo zero sono verso la fine la Bce ha già dichiarato che a marzo 2022 sospenderà il piano anti pandemia ma vediamo quali saranno le conseguenze per il mercato immobiliare, ma soprattutto proviamo a capire per chi vuole comprare una nuova casa se meglio scegliere un tasso fisso o variabile.

Secondo gli specialisti sembrerebbe che il mercato immobiliare italiano stia godendo di buona salute, c’è una buona richiesta di acquisto di case grazie anche agli incentivi emanati dal Governo sia come bonus sulle ristrutturazioni, come ben sappiamo, ma anche grazie a vere e proprie agevolazioni sull’acquisto come ad esempio i bonus under 36 di esenzione dal pagamento ad esempio della tassa di registro.

Le statistiche parlano di un forte ribaltamento dei dati sull’accensione dei mutui, pare, che prima di quest’anno i mutui fossero per lo più interessati dalle surroghe più che da nuovi mutui stipulati, mentre ora ci sono più nuovi mutui sottoscritti, il mercato immobiliare continua ad essere la forma più concorrenziale di investimento anche se siamo ancora lontani dai dati di mercato prima del 2008.

Ma come dicevamo i tassi iniziano a risalire quindi le attenzioni di chi deve sottoscrivere un mutuo oggi sono sicuramente rivolte al mutuo fisso.

Si è visto che da inizio anno c’è stato un aumento dei tassi di interesse, seppure ancora al momento contenuto, ma rispetto ai tassi di inizio anno si sono visti aumenti da 0,5 fino anche a 0,91 sui nuovi mutui a tasso fisso stipulati in quest’ultimo periodo, al momento invece il tasso variabile non ha ancora subito dei grossi cambiamenti.

La differenza fra un tasso fisso ed uno variabile è chiaramente molto semplice.

Quando si sceglie per un tasso fisso l’interesse che viene corrisposto è sempre lo stesso e viene determinato alla concessione del mutuo, mentre con un tasso variabile gli interessi variano fra una rata e l’altra secondo la variazione ad esempio dell’Euribor al quale è stato applicato uno spread bancario ecco perché in questi mesi alcuni tassi variabili sono andati addirittura a zero.

Chiaramente scegliere un tasso fisso può dare più certezze, ogni mese si paga sempre la stessa rata così è anche possibile pianificare con più sicurezza le proprie finanze, i tassi non dipendono dagli alti e bassi dell’Euribor e quindi non risentono dei cambiamenti economici o delle decisioni delle banche centrali.

Mentre chiaramente, in una rata con tasso variabile l’incertezza dell’andamento dell’Euribor della situazione economica non permette di programmare con sicurezza un piano di ammortamento, però è pur vero che in un momento in cui l’Euribor è molto basso si può arrivare a pagare pochissimo un prestito.

Quando si stipula un mutuo occorre fare attenzione anche alle altre spese oltre che la tasso di interesse, vale a dire ai costi accessori di accensione del mutuo, di gestione e di perizia, sono costi che comunque devono essere presi in considerazione perché anche questi costi hanno subito una crescita.

Chiaramente in questo momento di prospettiva di aumento dei tassi di interesse nel caso di stipula di un mutuo a lunga durata quindi, oltre i 20 anni, la scelta del tasso fisso è sicuramente quella più conveniente seppure al momento più alta di un tasso variabile, ma i clienti che acquistano un immobile con ricorso al mutuo hanno già capito questa tendenza infatti le banche dicono che i nuovi mutui che vengono stipulati in questo periodo sono per lo più a tasso fisso.

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