SUPERBONUS 110% – QUANTO COSTA?

Sembra una assurdità vista la % indicata nella normativa ma in effetti a conti fatti non credo che qualcuno abbia guadagnato il 10%!

Vediamo quali e quanti sono stati i costi di riqualificazione di una villa singola di circa 350mq con una superficie disperdente di circa 700mq.

Partiamo dal vedere quali sono stati i lavori trainanti che si è deciso di eseguire vale a dire isolamento involucro per circa il 40% della superficie disperdente, ricordo che il minimo era il 25%, e sostituzione del generatore di calore dato da una caldaia a condensazione con una pompa di calore, di conseguenza sono stati realizzati alcuni lavori trainati, quali il fotovoltaico con le batterie di accumulo, la posa della colonnina di ricarica per autovetture e la sostituzione dei serramenti.

Come già raccontato nel precedente video sulla conclusione dei lavori fra il momento in cui si è deciso di dare inizio ai lavori al momento in cui si è effettivamente dato l’inizio ai lavori sono passati circa 6 mesi durante i quali l’aumento dei prezzi ha causato non pochi ritardi e disagi economici poiché contrariamente a quanto si pensava è diventato necessario integrare i costi con mezzi propri, ossia metterci dei soldi anziché guadagnare il 10%!!

L’aumento non è stato indifferente, da un calcolo approssimativo rispetto al primo computo inziale l’incremento dei prezzi è stato pari a circa il 20,48% di conseguenza tutti i massimali che erano stati imposti nella prima stesura della legge e che non sono stati ritoccati seppure vi siano stati dei pesanti aumenti sono diventati per così dire stretti.

Passiamo ora ad analizzare quali sono stati i costi effettivi una volta sottoscritti i preventivi ed avviati i lavori.

Il costo totale di riqualificazione di questa casa è stato preventivato in Euro 181.510 l’importo massimo ammesso in detrazione considerato il rispetto dei massimali è stato di Euro 175.822 quindi  il costo effettivo senza la cessione del credito è di Euro 5.688,00.

Come si può vedere i costi sono così aumentati che fare il calcolo del 110% è diventato assolutamente inutile.

Il credito di 175.822 si sarebbe potuto recuperare o direttamente in dichiarazione dei redditi, o con sconto in fattura o cessione del credito, in questo caso si è optato per la cessione del credito anche perché i lavori sono stati realizzati utilizzando  differenti fornitori senza un GC.

La cessione del credito è avvenuta con l’istituto Intesa San Paolo.

Il contratto è stato stipulato ad ottobre 2021 con un accordo di acquisto al 92,70 del credito al quale si aveva diritto, il primo SAL si è chiuso a fine novembre ed effettivamente i soldi sono stati accreditati sul conto a dicembre 2021.

Il secondo SAL purtroppo ha già incontrato i primi rallentamenti dovuti al nuovo decreto antifrode, quindi i controlli da parte dell’istituto sono stati più approfonditi, ed il secondo SAL di febbraio i soldi sono stati accreditati ad aprile.

E qui il primo vero problema ossia l’Istituto cambia i termini contrattuali abbassando la percentuale di acquisto, anche perché erano cambiato le scadenze del superbonus quindi credo, ma è una mia opinione personale, le banche hanno colto la palla al balzo per cambiare anche i termini economici, se ricordate la scadenza per le case singole era il 30 giugno 2022 prorogato fino al 31 dicembre a condizione che al 30 giugno (poi prorogato a settembre) si fosse arrivati al 30% dei lavori. In questo modo le banche dovevano riformulare i contratti con le nuove scadenze e quindi hanno approfittato per cambiare anche la percentuale di acquisto come in questo caso che il terzo SAL è stato acquistato al 90%, oggi si dice che le banche acquistino all’85%, quindi terzo SAL a settembre accredito sul conto a fine ottobre.

Infine va detto che alcuni costi che si sono comunque dovuti sostenere per portare a termine i lavori non erano chiaramente ammessi in detrazione, senza considerare gli imprevisti come ad esempio in corso d’opera su consiglio del termotecnico si è deciso di aumentare la superficie disperdente sulla quale posare il cappotto per migliorare ancora la prestazione energetica della casa, è stata consigliata la posa delle termo valvole non previste inizialmente , tutti i costi amministrativi di presentazione della CILAS, e della sanatoria, l’assistenza all’allacciamento del fotovoltaico, la posa della linea vita sul tetto, l’accatastamento ed il certificato energetico finale.

Quindi riepilogando i numeri:

costo previsto 181.510 – importo ammesso in detrazione 175.822 – costi non ammessi in detrazione 5.688 – costi non compresi nella detrazione ma  comunque sostenuti per l’esecuzione dei lavori 14.931 – differenza fra credito ceduto ed effettivamente recuperato 14.404 pertanto non c’è stato un guadagno ma spesi 35.000 euro circa poco meno del 20% del costo totale.

La conclusione quindi è positiva, il lavoro non è stato facile serviva una bella squadra, tanta buona volontà e tanta pazienza, se la normativa fosse stata più chiara fin dall’inizio forse la gente non si sarebbe spaventata ed avrebbe affrontato questa bella opportunità di riqualificare le nostre vecchie case, credo che il risultato migliore sia che i proprietari di questa casa consumeranno meno ma soprattutto inquineranno meno.

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