Bonus edilizi, croce e delizia del Governo e dei cittadini.
Quanti sono i bonus edilizi? Abbastanza da mandare in crisi il mondo dei crediti ed anche le banche.
Direi che gli Italiani hanno risposto bene alla concessione di bonus edilizi, non voglio pensarla solo come una speculazione, è vero i prezzi sono schizzati alle stelle, i materiali sono mancati e continuano a mancare, siamo tutti un po’ impazziti per questi bonus, in tutti i sensi, sia per riuscire a farli sia nel corso dei lavori per chi ha affrontato l’avventura del superbonus, mi piace pensare che veramente qualcuno abbia deciso di affrontare questa avventura per migliorare la prestazione energetica della propria casa o condominio e chiaramente approfittarne per fare qualche importante lavoro di manutenzione.
Sappiamo che il credito derivante dall’esecuzione dei lavori utilizzando bonus si può recuperare in tre modi, o direttamente in dichiarazione dei redditi e questo è il modo più semplice ma a condizione di avere sufficiente capienza da poter recuperare tutti i costi perché non è permesso andare a credito d’imposta, altri due modi sono lo sconto in fattura fatto direttamente con il fornitore oppure la cessione del credito ad una banca, poste, assicurazioni.
E proprio in questi ultimi due modi sono arrivati i problemi grandi che stanno sconvolgendo ancora una volta tutti coloro che hanno eseguito i lavori soprattutto per quanto riguarda il 110%.
Come dicevamo prima gli Italiani hanno risposto bene alla proposta invitante di fare i lavori quasi a costo zero, e sono arrivate troppe richieste alle banche che ora stringono le maglie dei crediti ma non solo anche i clienti che avevano già ceduto il credito si trovano proprio in questi giorni a ricevere comunicazione dalla banca che informano che saranno riviste le condizioni della cessione del credito, e questa notizia non è solo scritta sui giornali ma vi assicuro che è vera poiché come molti di voi ho personalmente affrontato l’avventura del 110% ed abbiamo ricevuto la comunicazione che cambieranno le condizioni poiché sembrerebbe che: “la norma di legge impone per tutti gli operatori del mercato un vincolo di compensazione che prevede che ogni hanno i crediti fiscali come quelli edilizi non possano eccedere il livello di imposte e contributi versati dalla banca” bella scoperta!!
È esattamente la stessa regola per cui se si decide di portare in compensazione il credito nel proprio 730 ma non si hanno abbastanza imposte da compensare non si va a credito, facciamo un esempio se si devono pagare 20.000,00 Euro di tasse all’anno ed ho speso per la ristrutturazione di casa 120.000,00 ma se vi ricordate il credito del superbonus 110% si poteva recuperare in 5 anni vuol dire che posso recuperare 100.000,00 e non 120.000,00 e non posso nemmeno portare a credito i 20.000 che ancora avrei a disposizione.
Lo stesso criterio vale per tutti coloro che acquistano i crediti e li portano in diminuzione della imposte che devono pagare quindi anche le banche che appunto hanno accettato di scontare più crediti della loro capienza!
La situazione a questo punto diventa molto difficile e critica soprattutto per le imprese che hanno concesso lo sconto in fattura sicure di poter poi cedere il credito ed incassare la liquidità necessaria per fare i lavori e pagare gli stipendi si perché il vero problema a questo punto diventa la liquidità oltre al fatto che parecchi cantieri rischiano il blocco dei lavori.
Il governo ed il parlamento stanno già pensando ad una manovra per riattivare la situazione e portare rimedio a questa mancanza di liquidità.
Nel prossimo decreto aiuti appunto dovrebbe essere approvata la possibilità per le imprese che non sono riuscite a cedere tutto il credito di conservarlo comunque nel cassetto fiscale ancora per un anno nell’attesa di cederli alle banche che nel frattempo dovrebbero appunto maturare nuova capienza, inoltre sembrerebbe che possa essere approvata la possibilità di un allargamento della platea di potenziali acquirenti dei crediti dando la possibilità di cessione ai correntisti di una banca con partita iva con un bilancio superiore ai 50.000Euro. La cosa sulla quale il governo è stato chiaro è che qualunque decisione venga presa non dovrà essere un costo per lo Stato! Nel senso che si cercherà di porre rimedio a questa situazione ma la fine del superbonus rimane sicura, Draghi l’ha detto più volte questa legge non gli è piaciuta e non gli piace!
Anche se ormai lo sappiamo i grossi problemi non sono arrivati dal superbonus che era ed è pieno di controlli ma dai bonus minori soprattutto il bonus facciate.
Attendiamo di conoscere quali saranno le novità ma soprattutto che si sblocchi questa situazione e finalmente questo superbonus proprio perché’ super possa dare i primi frutti su quello che era il vero scopo ossia il risparmio energetico.