Il superbonus tiene ancora banco fra gli argomenti più interessanti per il rilancio della nostra economia, ora che abbiamo capito quali sono i limiti del nuovo incentivo, sappiamo che il primo passo da compiere è il sopralluogo fatto con un tecnico per valutare la fattibilità di un eventuale intervento che possa accedere a questa interessante agevolazione, mai vista prima d’ora sul mercato immobiliare.
Il 3 marzo vi avevo portati con me in un sopralluogo di una casa di inizio secolo con varie fasi di ristrutturazione successiva, ora i nuovi proprietari vorrebbero valutare appunto la possibilità di realizzare dei lavori di miglioramento dell’efficientamento energetico della loro casa utilizzando questa ghiotta opportunità del super bonus.
Durante la fase esplorativa il tecnico ha verificato la tipologia di isolamento della casa, fondamentali le eventuali difformità edilizie quindi ha fatto un primo controllo fra la situazione realizzata e quanto presentato in comune ed in catasto, ha verificato l’impianto attualmente utilizzato, i serramenti e rilevato quali sono le pareti riscaldate della casa che attualmente non sono isolate e pertanto disperdenti e quindi sicuramente oggetto di riqualificazione, ricordiamo che il limite di copertura ad isolamento deve essere almeno il 25% della superficie lorda, insieme ai proprietari ha valutato poi la possibilità di poter realizzare i lavori trainanti ma anche eventualmente i lavori trainati che si potranno realizzare sull’abitazione.
Possiamo quindi dire di essere finalmente giunti al secondo passaggio per arrivare alla realizzazione di una riqualificazione energetica dei nostri immobili ossia alla fase dello studio di fattibilità.
E’ stato richiesto, in questo caso all’architetto, di valutare quali possano e debbano essere i lavori necessari per una corretta riqualificazione energetica della casa, ossia per il miglioramento di almeno due classi energetiche.
Il lavoro dell’architetto ha portato alla presentazione di 4 possibilità di realizzo dei lavori e quindi dell’utilizzo dell’agevolazione al 110%.
E’ stato prospettato uno scenario base in cui viene solo migliorato l’impianto di riscaldamento, posa impianto fotovoltaico e la sostituzione dei serramenti, purtroppo pur migliorando di due classi energetiche il tecnico stesso sconsiglia questa prima soluzione poiché molto rischiosa, se durante la fase lavorativa qualche cosa dovesse andare storto si rischierebbe di non riuscire ad ottenere il risultato desiderato con il rischio di perdita dell’incentivo.
Lo scenario 1 invece prevede sempre il miglioramento dell’impianto di riscaldamento, la posa dei pannelli fotovoltaici, i serramenti e la posa del cappotto sulle due pareti più fredde disperdenti della casa, in questo caso avremmo un miglioramento di 4 classi energetiche della casa ed i costi rientrerebbero totalmente nei massimali concessi del decreto legge.
Lo scenario 2 prevede l’aggiunta di una parete disperdente così da migliorare non più solo la classe energetica dell’immobile ma ne verrebbe migliorato anche il confort abitativo all’interno della casa.
Concordo con quanto dice il tecnico su questo aspetto ossia la dove è possibile oltre al miglioramento energetico è giusto pensare e valutare anche ad un miglioramento di tutto il confort di chi abita la casa che si va a riqualificare.
Infine lo scenario 3 che prevede di intervenire anche sull’isolamento del tetto, possibilità concessa dal decreto legge, con questo intervento che si potrebbe definire totale, si arriverebbe ad una classe energetica decisamente alta, ossia alla A1 che per una casa di inizio 1900 sarebbe veramente un grande risultato.
Riepilogando quindi abbiamo affrontato la fase uno, del sopralluogo; la fase due dello studio di fattibilità ora possiamo veramente entrare nella fase operativa ossia quella della richiesta dei preventivi ai fornitori per la realizzazione dei lavori.
Dovremo poi confrontare i prezzi con i computi dell’architetto al fine di verificare il rispetto dei limiti imposti dal decreto legge così da sapere esattamente quali saranno i costi da affrontare e poter anche decidere sull’argomento riguardante il come recuperare il nostro credito, direttamente in dichiarazione dei redditi, con cessione del credito o con sconto in fattura.