Uno dei problemi di questi giorni è sicuramente l’aumento dei tassi di interesse sui mutui, dato appunto dall’aumento dell’euribor da parte della banca centrale europea.
Per fortuna nell’ultima manovra di bilancio è stata introdotta o meglio è stato ripristinato una vecchia norma del 2021 che prevedeva appunto la possibilità di passare dal tasso variabile al tasso fisso e prevedeva anche la possibilità di allungare la durata del mutuo ancora attivo, ma già nel 2012 era stata emanata una norma per cui le banche dovevano dare la possibilità ai clienti di passare dal variabile al fisso senza costi aggiuntivi perché in effetti se non è previsto in contratto le banche non hanno l’obbligo di cambiare un mutuo da tasso variabile a fisso, per questo serviva una norma che lo prevedesse.
Questa norma dovrebbe permettere alle fasce più deboli di poter trovare rimedio all’aumento dei tassi già preannunciato e che al momento non prevede ribassi.
Ci sono chiaramente alcune regole da rispettare per poter passare dal contratto di mutuo a tasso variabile a quello a tasso fisso, intanto chiaramente il mutuo deve già essere stato stipulato e si deve essere in regola con i pagamenti senza aver mai ritardato il pagamento di una rata, il mutuo originario stipulato non doveva essere superiore a 200.000 e l’isee del contribuente non deve essere superiore a 35.000euro.
Invece per quanto riguarda il tasso da applicare al nuovo contratto dovrà essere preso come riferimento il più favorevole fra l’indice eurirs a 10 anni e quello di durata residua del mutuo al quale chiaramente va aggiunto lo stesso spread che era previsto per il precedente mutuo.
Facendo un esempio dovrebbe essere che se si era stipulato un mutuo a 30anni e sono rimasti ancora 25 anni da pagare, si considera a riferimento appunto l’eurirs a 25 anni poi si prende il più basso dei due al quale si aggiunge lo spread già applicato al variabile che si deve sostituire.
Altra possibilità concessa dalla norma oltre a passare dal tasso variabile al fisso è la possibilità di allungare la durata del mutui di 5 anni a condizione che non si superino i 25 anni di durata massima.
Come fare per decidere se cambiare il mutuo o rimanere a tasso variabile occorre chiaramente come sempre fare dei conti ben precisi, dipende tantissimo da quanto mutuo si è già estinto per sapere se la nostra rata è attualmente ancora composta da poco capitale e tanto interesse o viceversa, è chiaramente importante sapere a quanto ammonta lo spread applicato dalla banca.
Se prendiamo a riferimento l’esempio fatto prima in cui l’eurirs a 25 anni è pari a circa 2,50 ai quali occorre aggiungere magari uno spread pari a 2 punti si arriva ad un tasso fisso pari a 4,50%, se avevamo stipulato un variabile con euribor a 3mesi di 2,14 oltre sempre i 2 punti di spread il tasso sarebbe del 4,14 di poco ma comunque più basso del fisso.
In questo momento pertanto il consiglio è quello di attendere ancora di capire cosa succederà sui mercati visto che al momento per la maggior parte delle situazioni probabilmente non è conveniente passare da un variabile ad un fisso seppure senza costi, men che meno se si è già invece arrivati alla fine del pagamento delle rate del mutuo quindi si sta restituendo soprattutto il capitale.
Ricordiamo che in ogni caso è sempre concessa la possibilità di surroga del mutuo ossia di passaggio da una banca ad un’altra con condizioni più vantaggio senza costi, così come è sempre valida la possibilità di rinegoziazione delle condizioni di mutuo con la stessa banca.